Stefania Mason, Vendite riuscite, vendite fallite: Tiziano, la pala di Serravalle e altro ancora
Dopo la scomparsa di Tiziano, in una fase di concorrenza serrata che vede l’ambizione dei regnanti europei di possedere sue opere e la rarefazione del mercato veneziano, è alla Terraferma che si è costretti a rivolgersi per reperire dipinti a prezzi accessibili. Partendo dal caso della pala di Serravalle, commissionata nel 1542 a Tiziano dal Consiglio cittadino, e oggetto di interesse da parte degli emissari del re Sole un secolo più tardi, Stefania Mason ripercorrerà attraverso alcuni esempi emblematici la fortuna delle opere di Tiziano fino ai nostri giorni, in cui è sempre più raro trovarle sul mercato, dove raggiungono valori altissimi.
Stefania Mason è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine. Le sue ricerche si sono indirizzate soprattutto alla pittura e alla grafica veneta, tra Quattrocento e Seicento, dagli artisti forestieri a Venezia, allo studio sistematico di Palma il Giovane di cui ha pubblicato il catalogue raisonné e di cui ha esposto molti disegni al Museo Correr di Venezia (1990). Si è dedicata anche alla pittura narrativa di Vittore Carpaccio, alla bottega di Jacopo Bassano, alle opere di Giorgione, Tiziano e Veronese nelle collezioni veneziane, alla pittura su pietra nera, a Tintoretto in occasione delle recenti mostre di Colonia/Parigi e Venezia/Washington e alla pittura del Seicento a Venezia con la cura della mostra di Ajaccio nel 2018. Ha ideato e diretto il progetto “Il collezionismo artistico a Venezia dalle origini al Settecento”, per la Fondazione Venezia, culminato nei tre volumi (2007, 2008, 2009) con gli esiti delle ricerche. Ha tenuto cicli di lezioni a Tokio e Kyoto, 1995; al Workshop IT for Preservation and Dissemination of Cultural Heritage, a Hyderabad – Poone, 2005; nel 2006 ha tenuto il corso di dottorato presso l’Ecole Pratique des Hautes Etudes, Sorbonne, Parigi. Ha inoltre partecipato a numerosi convegni internazionali (Braunschweig, Parigi, Nantes, Bordeaux, Cambridge, Madrid, New York) oltre che presso università italiane. Ha fatto parte dell’Advisory Committee del Getty Research Institute, di Los Angeles, ed è stata Chercheur invité all’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi nel 2011 per il programma RETIF (Répertoire des tableaux italiens des collections publiques françaises). Fa parte del comitato scientifico di «Arte Veneta», «ArtItalies», «Studi tizianeschi», ed è socia dell’Ateneo Veneto. E’ presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.
Tiziano senza fine. Con Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili, Stefania Mason.
Regia: Nino Criscenti. Musiche: Matteo D’Amico.
Produzione: Land Comunicazioni - Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. Durata: 52 minuti.
Quando scende dalle montagne del Cadore è solo un ragazzo. Arriva in una Venezia al culmine della sua gloria portando negli occhi i colori della sua terra. E riesce a raccogliere l’eredità di una grande tradizione pittorica, assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando fianco a fianco con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi. Da quel momento Tiziano non si ferma più, attraversa tutto il Rinascimento, contribuendo a scriverne la storia, per lasciare un’eredità che verrà raccolta dai più grandi maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velazquez, da Delacroix agli impressionisti francesi. A raccontare l’itinerario artistico di Tiziano tre autorevoli esperti di pittura veneta: Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili, Stefania Mason. Tre voci diverse e complementari, accompagnate dalle musiche di Matteo D’Amico, uno dei più interessanti compositori contemporanei, che ha fatto del rapporto tra musica, poesia e arte una sua personalissima cifra stilistica. Sguardi, voci, suoni, per entrare nella vita e nell’opera di Tiziano, dai primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto sui luoghi dei suoi giorni - le montagne del Cadore, i colori di Venezia, la luce delle grandi corti europee - con le sue opere, guardate dove si conservano: nelle chiese, nei palazzi e nei tanti musei del mondo. Miti, amori, pene, nelle pale d’altare come nei ritratti, in un percorso cronologico che prende in esame molti dei suoi capolavori, per seguire un itinerario fatto di svolte repentine e sorprendenti trasformazioni, dalla lucentezza dei primi anni fino allo sfaldamento della materia pittorica nelle opere della vecchiaia. Un viaggio nel mondo di Tiziano, «il pittore più geniale e più innovativo» (Stefania Mason), «l’erede della cultura umanistica veneziana» (Enrico Maria Dal Pozzolo) e un artista che «dura secoli e rimane per secoli» (Augusto Gentili).